Prevenire è meglio che curare: carie in gravidanza e nel neonato.
Per evitare l’insorgenza di carie e problemi alla bocca nella mamma e nel neonato, occorre prendersi cura di denti e gengive durante e dopo la gravidanza con un’accurata igiene orale.
Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, in un corso rivolto a donne in gravidanza tenuto nel nostro studio, dalla dott.ssa Cinzia Poddi e la dott.ssa Eva Pellegrini, con la collaborazione della ginecologa, dott.ssa Laura Donati e dell’ostetrica Chiara Listanti.
Il consiglio che rivolgiamo alle mamme, è quello di sottoporsi a una visita odontoiatrica e, se necessario, ad almeno una seduta di igiene orale professionale prima del parto. Questo per verificare l’insorgenza di eventuali criticità ed intervenire per tempo con la giusta terapia.
Non è vero, infatti, che le donne incinte non si possano sottoporre a esami o terapie per curare i denti: su espressa indicazione dell’odontoiatra, possono subire lievi anestesie e prendere antibiotici, in quantità dosate e senza rischi per il bambino.
Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra lo stato dei denti e delle gengive e quello della gravidanza e dello sviluppo del feto. Non dimentichiamoci che una bocca sana durante la gestazione, vuol dire anche ridurre il rischio di trasmettere batteri al neonato.
Un altro mito da sfatare è che in gravidanza cadano i denti.
È vero che le modificazioni della dieta, le frequenti nausee, il vomito e le variazioni dei livelli ormonali creano dei cambiamenti nel cavo orale, tra i cui effetti c’è la possibilità che aumenti il rischio di carie e di infiammazioni gengivali. Ma è anche vero che questi rischi si annullano con una corretta igiene orale e con delle opportune attenzioni quotidiane.
Curare i denti significa contrastare il proliferare dei batteri e l’insorgere di carie e infiammazioni gengivali: se trascurata, un’infiammazione delle gengive può degenerare in gengivite e poi in parodontite.
Per quanto riguarda l’igiene orale dei neonati, è importante sottolineare come una routine di attività volte alla cura della bocca e delle gengive sin dalla tenera età, riduca significativamente l’insorgenza di patologie o infiammazioni in età adulta.
Per mantenere pulito il cavo orale, bisogna prendere una garza imbevuta di soluzione fisiologica e passarla sulle gengive del bambino.
Particolare attenzione va prestata anche al biberon, ai ciucci e al diffusissimo dito in bocca: dopo i tre anni, infatti, possono alterare la crescita delle ossa mascellari e il posizionamento dei denti.
Ci sono anche altri gesti quotidiani, magari compiuti per fretta, che vanno eliminati da subito dalla nostra routine, che sono:
• passare il ciuccio nella propria bocca prima di darlo a vostro figlio, con l’idea di averlo ”sterilizzato”: in questo modo la mamma trasmette i suoi batteri al piccolo. Per pulire il ciuccio, bisogna lavarlo come d’abitudine, ogni volta. Un’ottima idea quando si è in giro per tanto tempo, è quella di portarsi dietro un ciuccio di scorta, conservato in un apposito contenitore sterilizzato.
• Cedere alla tentazione di tranquillizzare il vostro bambino con biberon di tisane zuccherate, camomille e succhi di frutta, o addirittura cospargere il ciuccio di miele. Questa abitudine apparentemente insignificante, è invece una delle peggiori, poiché favorisce la creazione di un ambiente acido nel cavo orale e la conseguente proliferazione dei batteri, causa madre della carie. Esiste addirittura una vera e propria forma di ”carie da biberon“ che colpisce i dentini da latte e che riguarda i bambini tra i 2 e i 3 anni.