Avere denti bianchi è possibile se sai come farlo!

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Cosa devi sapere riguardo lo sbiancamento dentale.

Ce ne parla Elena Bussotti, la nostra igienista dentale.

La cosa più importante da sapere è che: non danneggia i denti! Può dare un aumento della sensibilità che, tuttavia,  scomparirà entro uno o due giorni dopo aver interrotto il trattamento.

Per diminuire questo fastidioso fenomeno, qualora insorgesse, esistono comunque desensibilizzanti specifici.

Se volete avere denti più bianchi non usate rimedi fai da te! Alcune persone lavano i denti con il bicarbonato, passano la buccia del limone sui denti e chi più ne ha più ne metta: tutti questi sistemi ottengono risultati, ma lo fanno danneggiando la struttura del dente attraverso un meccanismo di abrasione chimica o meccanica! Certo, quando rimuovi lo strato superficiale o lo erodi con acidi in una prima fase ottieni l’effetto di sbiancare un po’ il dente, ma il vero risultato è che avrai consumato completamente lo smalto che desideravi avere bianco.

Per sbiancare i denti in modo efficace e sicuro si utilizza perossido di idrogeno (acqua ossigenata ad alti volumi) che può essere usata in forma di gel puro o rilasciata a contatto con la saliva sotto forma di perossido di carbammide.

In ogni caso non si tratta di acidi che erodono i denti ma solo di sostanze che con un’azione ossidativa agiscono su quelle che determinano la presenza di discromie nei denti. I sistemi sbiancanti non intaccano quindi lo smalto, né danno sensibilità legata all’aggressione di batteri sul nervo, tuttavia la situazione è sempre reversibile in poco tempo!

La procedura più efficace e soddisfacente che noi utilizziamo nel nostro studio per sbiancare i denti consiste nell’utilizzo di mascherine personalizzate che hanno un “serbatoio” per il gel nella zona a contatto con la superficie esterna dei denti. Conservando le mascherine, il paziente una volta finito il trattamento può fare dei refresh per riaccendere il suo sorriso.

Questo è quello che definiamo Sbiancamento Domiciliare.

Vantaggi?

Più di uno:

  • innanzitutto costa meno perché il dentista o l’igienista non devono fermare l’attività per un’ora aspettando che il gel faccia effetto girandosi i pollici;
  • il gel è meno aggressivo per concentrazione di perossido di idrogeno e resta a contatto coi denti per molte più ore,  visto   che il trattamento dura dai 7 ai 15 giorni.   Possiamo concludere quindi che  funziona  meglio il gel al 10% per  45-100  ore,  piuttosto che quello al 35% utilizzato per 45 minuti;
  • infine, la cosa più importante, in caso di recidiva, che quasi sempre prima o poi si verifica (per qualcuno dopo 6 mesi, per altri dopo 5 anni), anche in base ad abitudini alimentari o composizione della saliva, è più facile fare un “richiamo”.

Svantaggi?

Uno soltanto, è affidato alla disciplina del paziente che spesso è parecchio negligente e si dimentica di metterlo un giorno sì e l’altro pure, o che lo mette un giorno a settimana, o che lo fa e poi subito dopo mangia una liquirizia, fuma e poi si fa un bel caffè.

E’ quindi importante che il dentista o l’igienista diano tutte le indicazioni e che il paziente si rimbocchi le maniche e metta un po’ di disciplina per una quindicina di giorni.

“Se bello vuoi apparire un po’ devi soffrire!”

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