Infezioni e danni permanenti a smalto e gengive sono solo alcune delle conseguenze dovute al piercing orale.
Ma vediamo in che modo questi accorgimenti estetici potrebbero apportare complicazioni al cavo orale.
Negli ultimi anni è diventata sempre più comune l’applicazione di diversi tipi di piercing su guance, labbra o lingua, ma anche sul frenulo superiore: ciò che li accomuna è il fatto che il gioiello venga spesso a contatto con i denti e gengive causando problemi non di poco conto.
L’infezione batterica è senza dubbio il rischio più comune legato ai piercing e può presentarsi sotto forma di gonfiore, calore, rossore, dolore o eventuale presenza di pus intorno al foro. Andando più nello specifico, il piercing alla lingua potrebbe scheggiare i denti a causa del costante sfregamento del gioiello contro lo smalto dentale; può succedere anche che la frattura dovuta all’attrito coinvolga strati meno superficiali del dente rendendo necessaria la devitalizzazione o l’estrazione. Inoltre, il continuo contatto del piercing con le gengive può provocare lesioni ulcerose e aumentare di molto il rischio di recessione gengivale fino ad arrivare alla temutissima parodontite. Per non parlare dei difetti di pronuncia e degli spazi tra gli incisivi superiori provocati da questo piccolo e apparentemente innocuo oggetto!
Gli esperti consigliano di utilizzare un collutorio antibatterico dopo i pasti e di lavare accuratamente il piercing con uno spazzolino apposito. Dopo che la lesione sarà guarita, si deve rimuovere il gioiello e prima di andare a dormire va lavato con uno spazzolino per eliminare l’eventuale placca residua.
Ricordate di togliere il piercing prima di mangiare, dormire e prima di praticare sport: in questi casi, i danni accidentali ai vostri denti potrebbero aumentare notevolmente ed è bene prevenirli con piccolissimi accorgimenti.
E cosa dire del famosissimo brillantino applicato direttamente sul dente? È sicuramente un accessorio alla moda ma non per questo sicuro per la nostra salute. Vediamo insieme quali potrebbero essere i rischi di questo “innocuo” punto di luce che dona un tocco in più al nostro sorriso.
Il procedimento di applicazione è molto meno invasivo e per niente doloroso: dopo aver effettuato la pulizia e l’isolamento del dente, il brillantino viene incollato sulla superficie dentale con un composto fluido che, dopo la polimerizzazione, garantisce il giusto fissaggio per la durata e la stabilità nel tempo del brillantino.
Molti centri estetici offrono il servizio di applicazione di piercing dentali ma i nostri esperti consigliano di rivolgersi sempre a professionisti di studi dentistici che, oltre ad esercitare in un ambiente pulito e ad usare strumenti sterilizzati, posseggono le giuste competenze per evitare danni allo smalto.
Nel caso in cui si decida di rivolgersi a centri estetici per un’operazione del genere, è bene sapere quali siano i rischi: danneggiamento dello smalto, contrazione di malattie infettive a causa di strumenti non ben sterilizzati, ingestione o inalazione del brillantino, nessuna copertura assicurativa in caso di danni durante l’applicazione o distacco precoce.
Il brillantino applicato da un odontoiatra può infatti durare anche diversi anni, mentre quelli messi da persone non competenti possono staccarsi dopo pochi giorni. Inutile dire quanto sia pericoloso farlo a casa in condizioni non idonee.
È per questo che lo staff dello Studio Poddi consiglia di rivolgersi sempre a professionisti del settore, che sapranno sicuramente come aiutarvi.